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Il giovane teatrino della politica

30 dicembre 2007

Ho visto stamattina la replica di “Destra Sinistra”, il programma di politica di Primocanale, la più importante emittente locale ligure. La puntata era dedicata al rapporto giovani – politica. A parlarne in studio sedicenti giovani: l’età media dei presenti credo superasse abbondantemente i 30 e veniva abbassata dalla presenza di Luca Marchesi, dei giovani di Forza Italia, forse l’unico studente, e di pochi altri. Il dibattito scivolava drammaticamente quasi sempre nello “scimmiottamento” dei grandi. Il rappresentante del Partito Democratico snocciolava i milioni stanziati in finanziaria meglio dell’on. Pinotti, quello della Lega si infervorava solo parlando di immigrazione, quello dei Verdi pubblicizzava il suo inquinometro e così via. Nonostante i tentativi del bravo conduttore Davide Lentini di riportare gli intervenuti al tema della trasmissione, ogni volta il battibecco cadeva sempre su argomenti talmente nobili ed elevati da risultare stonati in tutto e per tutto. La differenza tra questa puntata e una qualsiasi puntata dell’approfondimento politico di Primocanale risultava veramente impercettibile, alcuni si erano preparati la lezione a casa, altri portavano degli esempi probabilmente ascoltati dal proprio dominus politico. Pochissimi, e prontamente affondati dall’andamento della trasmissione, i pochi spunti pertinenti emersi: che i giovani scappino da Genova o persino dall’Italia per trovare un lavoro sembra un tema di scarsa rilevanza. Completamente assenti altre considerazioni riguardanti la disattenzione della politica ai giovani in questa città come, ad esempio, il problema di una classe dirigente ultrasessantenne di questa città, la difficile convivenza della movida con gli abitanti del centro storico, un servizio pubblico che non soddisfi minimamente le esigenze di spostamento dei giovani dopo una cert’ora, una facoltà di ingegneria che ambirebbe a diventare politecnico, ecc ecc… se ne potrebbero tirare fuori di temi, bamboccioni e politiche per la famiglia incluse, se proprio non volessimo parlare solo di localismi assortiti. E dire che i giovani partecipanti al salotto televisivo non erano certamente presi in mezzo alla strada: giovani impegnati nella politica giovanile, giovani lavoratori della politica (ai gruppi in regione o come portaborse) o giovani eletti nelle istituzioni locali, anche se un chiarimento sulla parola “giovani” andrebbe effettivamente fatto. Ma tant’è il “teatrino”, giovane o giovanile che sia, prende il sopravvento e azzera la politica, che perde il suo significato vero, chiunque ne parli.